Utili consigli per prepararsi alla certificazione Scrum Master PSM I™

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L'Agile Mindset e il framework Scrum sono i protagonisti della trasformazione Agile. Lo Scrum Master è considerato tra i ruoli chiave di questa trasformazione che non è solo fare Agile ma soprattutto essere Agile.

Sono molti i professionisti che hanno iniziato a utilizzare il framework Scrum in azienda e tanti altri si stanno avvicinando. Tutti hanno in comune il desiderio di approfondire il suo funzionamento con casi pratici e ottenere un riconoscimento delle competenze acquisite.

Visto l'importante cambio di paradigma introdotto da Agile, il tempo da dedicare allo studio e il livello di difficoltà dell'esame, sono in molti a cercare suggerimenti e consigli per ottimizzare il tempo e aumentare le probabilità di superare dell'esame.

Così mi sono detto, perché non condividere gli utili consigli per prepararsi alla certificazione Scrum Master PSM I™ di chi ce l'ha fatta?
Questo articolo nasce con l'obiettivo di condividere le loro lesson learned, con lo scopo di aiutare chi sta preparando l'esame di certificazione a ottimizzare il proprio studio.

Di seguito sono riportate le recenti esperienze di chi ha da poco sostenuto e superato l'esame PSM I.  

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Utili consigli per prepararsi alla certificazione Scrum Master PSM I™.

Il mio viaggio verso la certificazione PSM I
Utilizzo metodologie Agile da diversi anni ma ritenevo importante partecipare ad un corso che mi desse la possibilità di estendere le mie conoscenze e capire come altri – sul campo - avessero gestito e superato alcune tematiche relative all’utilizzo del framework scrum.

Nel corso Professional Scrum Master ho trovato esattamente quello che stavo cercando. Sviluppo dei concetti teorici di base con ampio spazio ad esercitazioni in gruppo per “provare sul campo” i concetti toccati.

In particolare sono risultate molto utili le numerose esercitazioni pratiche in quanto hanno permesso di fissare i concetti principali ed allo stesso tempo di metterli in pratica.

Avendo come secondo obiettivo l’ottenimento della certificazione Scrum Master, ho poi proceduto ad integrare il corso con altri elementi che mi permettessero di approfondire a sufficienza il tema; quindi :

  • Studio della scrum guide
  • Studio del glossario
  • Open Assessment “Scrum Open” (dal sito ufficiale Scrum.org)

E con questo, alla prova di esame svolta con il docente l’ultimo giorno del corso sono arrivato a rispondere correttamente all’85% circa delle domande.

Nei giorni successivi ho rivisto gli argomenti su cui ero risultato particolarmente debole e mi sono nuovamente confrontato con:

  • Le domande fatte durante la sessione di simulazione di esame del corso (raggiungendo circa il 100% nei tempi massimi previsti)
  • Open Assessment “Scrum Open” (raggiungendo il 100% in modo costante)
  • Test gratuito online relativamente alla certificazione Scrum Master messo a disposizione da “Mikhail Lapshin” (raggiungendo il 100% nei tempi massimi previsti)
  • Question Bank di Sidharth Bathia

Importante sottolineare che tali test di esame NON sono dei dump dell’esame, pertanto hanno il solo scopo di far comprendere il livello a cui si è arrivati e fare emergere gli argomenti su cui è necessario fare approfondimenti.

L’esame richiede di rispondere a 80 domande in 60 minuti ed il minimo richiesto per passarlo è l’85% di risposte esatte. Dato il tempo molto limitato e la percentuale alta di risposte esatte da dare è importante rimanere concentranti e se per alcune domande non si è sicuri della risposta, rispondere con ciò che si pensa sia corretto e “markarle” in modo da rivederle con calma alla fine. Le domande sono un mix tra domande dirette in cui è necessario solo avere studiato (e qui è importante guadagnare tempo) e domande situazionali in cui è necessario avere compreso i concetti (in quanto viene chiesto di dare la/le risposte che riteniamo “più giuste”).

Next step verso la certificazione PSPO I
Dopo aver superato l’esame PSM I, ho seguito il consiglio del docente che durante il corso ci aveva accennato che la PSM I poteva fungere come base di conoscenza per poi affrontare la PSPO I.

Tale certificazione è certamente più complessa ed ampia della PSM I; mi sono quindi affidato ai consigli che venivano dati nei vari blog creandomi il mio percorso di studio; lo riepilogo :

  • Ripasso di tutto quando studiato per la PSM I
  • Studio aggiuntivo :
  • Prove di esame :
    • Tutti gli assessment svolti per la PSM I
    • Open Assessment “Product Owner Open” (raggiungendo il 100% in modo costante)
    • Open Assessment “Evidence Based Management Open” (raggiungendo il 100% in modo costante)
    • Test gratuito online relativamente alla certificazione PSPO I messo a disposizione da “Mikhail Lapshin” (raggiungendo il 100% nei tempi massimi previsti)

Anche in questo caso, è importante sottolineare che tali test di esame NON sono dei dump dell’esame, pertanto hanno il solo scopo di far comprendere il livello a cui si è arrivati e fare emergere gli argomenti su cui è necessario fare approfondimenti.

Come per la PSM I anche l’esame della PSPO I richiede di rispondere a 80 domande in 60 minuti ed il minimo richiesto per passarlo è l’85% di risposte esatte. Quindi i consigli dati per la PSM I rimangono validi. Aggiungo però che il livello di difficoltà è sicuramente superiore in quanto il numero di domande situazionali è molto più ampio, lo stesso vale per gli argomenti da conoscere. Per questo motivo, consiglio di sostenere l’esame solo quando si è certi di avere bene compreso tutti gli argomenti oggetto dell’esame.

Premessa: ho seguito alcuni corsi tenuti da Alessandro Ingrosso nell'ambito del framework Scrum pur non avendo all'inizio alcuna nozione in merito. Fin dai primi momenti mi sono sentito molto coinvolto sia per la modalità in cui Alessandro tiene i suoi corsi sia per le logiche Scrum che si vestivano molto bene con il mio modo di lavorare. Ho iniziato fin da subito ad applicare alcune nozioni apprese durante i corsi vedendo nell'immediato, seppur piccoli, dei risultati.

Certificazione: l'ultimo corso seguito era proprio mirato alla certificazione PSM I al quale ho partecipato con la convinzione che mai avrei comunque conseguito la certificazione stessa. I miei dubbi erano legati alla non perfetta conoscenza del framework ed al fatto (mia lacuna) che dovendo sostenere l'esame in inglese avrei avuto ulteriori difficoltà. Sia l'esame PSM I e PSPO I sono entrambi composti da 80 domande in inglese a cui rispondere in 60 minuti. Per superarli è necessario rispondere in modo corretto all'85% delle domande. Al termine del corso Alessandro è riuscito a trasmettermi la sicurezza necessaria per provare almeno a fare un tentativo. Questa sicurezza non era dovuta solo da un ottimo insegnamento/apprendimento tecnico delle regole Scrum, ma soprattutto dalla giusta comprensione delle logiche dietro al framework Scrum. Concludendo: non solo ho preso la PSM I ma anche la PSPO I.

Meriti: non posso che riconoscere che il merito di Alessandro nel conseguimento delle due certificazioni non sia legato solo alle sue competenze e conoscenza del framework Scrum,ma piuttosto alla sua capacità di trasmettere in modo chiaro e comprensibile le logiche dietro al framework stesso. Sono pienamente convinto che l'aver frequentato i suoi corsi e le successive certificazioni mi permetteranno di avere una visione totalmente differente della gestione dei progetti.

Grazie Alessandro.

Business Agility: cambiamento e competitività

“Business Agility: cambiamento e competitività” è il titolo del webinar tenutosi lo scorso 8 luglio 2020. Organizzato da Cornerstone International Group Italia, con Anna Di Girolamo abbiamo parlato di Agile Mindset, Business Agility, cambiamento e competitività.

L’improvviso mutamento dello scenario lavorativo, indotto dal lockdown, ha portato in auge l’applicazione delle metodologie Agile. Ma non tutte le organizzazioni sono consapevoli che non basta applicare una metodologia Agile per diventare Agile.

Per questo motivo l’obiettivo del webinar è stato quello di chiarire cosa è l’Agile Mindset e l’importanza del fare Agile ed essere Agile.

Vista l’attualità dell’argomento la partecipazione è stata molto alta, e ha coinvolto rappresentanti di medie e grandi aziende italiane.

Così abbiamo deciso di raccontare cosa è accaduto e sintetizzare alcuni degli argomenti trattati in un’intervista.

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Cos’è Agile e perché sta diventando indispensabile portarlo in azienda

Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito Leadership & Management il 02 luglio del 2020. Riporto di seguito l’abstract, l’articolo completo è raggiungibile a questo link.

Il cambiamento è una costante. Aziende, organizzazioni e persone si affannano a “trattarlo” come fosse un’eccezione, si trovano spiazzate di fronte a ciò che muta e faticano moltissimo per adattarsi, ma il cambiamento è una costante: tutto cambia, più o meno lentamente, ma cambia.

La pandemia e il successivo lockdown sono stati un acceleratore di cambiamento di portata globale: eravamo impreparati, certo, e molte realtà imprenditoriali non ce l’hanno fatta, ma se da questa esperienza possiamo imparare qualcosa, allora diventa indispensabile fare una riflessione seria sul concetto di cambiamento.

Le aziende hanno bisogno di strutture snelle, poco (o nulla) gerarchiche, veloci, capaci di sfruttare al meglio la tecnologia, che hanno ristretto la burocrazia al minimo indispensabile e che siano in grado di sviluppare un approccio adattivo.

La domanda che tutte le aziende, oggi, dovrebbero porsi è: se il cambiamento è una costante, come posso organizzare la mia azienda in modo tale che non sia travolta dai continui cambiamenti ma che, anzi, sia in grado di evolvere continuamente per governarli? La risposta è Agile.